Eco da videomondo

Niente di tutto questo è mio…
Il rasoio elettrico e la calcolatrice,
il mazzo di chiavi e la scrivania alla quale scrivo…
gli occhiali da sole e la musicassetta,
il biglietto del treno, le penne,
il coltellino d’alce, i giornali e le buste,
la gomma da cancellare, il posacenere a forma di mano.
Un libro aperto ormai a pagina 14
svanisce tra rapsodie in blues e i miei pensieri ballerini.
Ora sono con le donne di gauguin…
Tutto è perfettamente fragile ed eterno…
disturba solo un’eco, voci lontane dal videomondo.
Che mi vogliono per loro e con loro.
Tiro un sospiro provando ad allungare il braccio
verso l’inevitabile telecomando che mi guarda insospettito
e scappa via.

 

 

Luce negli occhi

E’ bello giocare con i riflessi dorati dei tuoi capelli
e poi dormire sul tuo seno
contando le ore immobili della sveglia rotta.
Chiudiamo le finestre…
Che si scannino un po’ senza di noi!
Stanotte stammi addosso, inghiottimi, digeriscimi,
primo della fila all’ecaurestia del nostro amore.
Tu sei la vita…ora anche io sono la vita.
Divino amor profano che ci fai sentire di essere qualcosa di più,
perché troppo spesso sei solo luce negli occhi,
perché parlan di te mille poeti delle contraddizioni?!?

 

 

Genesi

Il tempo si muove a scatti
rallentando velocemente,
accelerando lentamente.
Un mal di mare circolare
riconduce all’ombra del grande fungo
e spore sapienti sbriciolano quello che resta della mia anima.
Mescolato nel calderone indiano sono una macchia;
mi coagulo e mi deformo, ingrediente di una pozione dimenticata,
algebra duodenale, strozzabudelle, miscellanea della realtà fantastica.
Amalgamato ed insaporito a dovere sono costretto a bere quello che sono,
per rinascere nuovo alla luce, bambino trasparente.
Cammino la linea omogenea fino al punto di inizio;
è un’altra giornata… un’altra vita.

 

 

Senza titolo

Domani si parte per un lungo viaggio e non sono mai stato così felice.
L’ignoto è un magnifico purosangue
e il futuro l’abile cavaliere che lo domerà.
Non mi fa paura… è l’emblema stesso della libertà,
è la pura forza della vita.
E’ il vento marino che muove i capelli mentre la nave lascia l’approdo.
E’ il gioco degli uccelli in volo.
E’ il fischio del treno e il morbido abbraccio dello scompartimento…
le voci della gente.
Sono le donne, tutte diverse e tutte uguali, tutte stupende.
Il sapore esotico della loro pelle e il loro pleonastico idioma le rendono delle creature soprannaturali sospese tra realtà e immaginario,
una sorta di purgatorio dove espiare le nostre pene.
Lontano non è mai abbastanza, quando si è deciso di non tornare.
E’ una grande fuga da tutte le prigioni questa mia vita.

 

 

Nel frattempo

Non dimenticare il domani,
che coccolato dal tuo sguardo si addormenta sulle onde.
Non dimenticare lo zeppellin mirabile che smuove il vento discreto.
E la suite imperiale che raccoglie i nostri (rim)pianti,
aperta sui verdi fiumi di seta.
Nel frattempo cosa è successo?
Balli, cavalli e notti insonni,
cuore che scoppia, luce di stella nel petto!
Una sirena sul braccio che si è fatta ritrarre
addosso ad un uomo dipinto su una vita distratta.
Ventimila giorni sulla terra in attesa di un abbraccio che non finisca MAI.
Tutte le ultime volte, tutte insieme in fila a salutarci con la mano…
e noi dal finestrino sorridiamo…
e riprendiamo il viaggio.